MORIR Sì GIOVANE E IN ANDROPAUSA
by on October 1, 2012 in

di Dario De Luca e Giuseppe Vincenzi
con Dario De Luca
e con Omissis Mini Órchestra
Paolo Chiaia (piano synth e armonica), Gianfranco De Franco (clarinetto, sax, flauti e loop), Giuseppe Oliveto (trombone, flicorno, fisarmonica e conchiglie), Emanuele Gallo (basso), Francesco Montebello (batteria e percussioni)
canzoni e musica Giuseppe Vincenzi
arrangiamenti De Franco, Oliveto, Chiaia, Gallo, Montebello
costumi, oggetti di scena e assistenza Rita Zangari
suono Andrea Dodaro
luci Gennaro Dolce
organizzazione Settimio Pisano
regia Dario De Luca
produzione Scena Verticale

Secondo il vocabolario italiano Treccani, giovane è colui “che è nell’età giovane…che non ha ancora l’età per.. contrapposto a vecchio (anagraficamente)”.
Per la società italiana, giovane ha due accezioni differenti: un uomo non appartenente alla casta è definito Giovane per giustificare il fatto che nonostante i suoi 80 anni ancora non si è seduto su alcuna sedia. Un uomo appartenente alla casta è definito Giovane per giustificare il fatto che nonostante i suoi 80 anni ancora non molla la sedia.
Per questo motivo oggi nel nostro Paese c’è un’intera generazione di giovani che muore. E muore soffocata da una Società, da una Politica, da uno Stato killer che non piange questi giovani, né se ne sente minimamente responsabile. Alla fine della “Traviata”, la giovane Violetta, consumata dalla tisi e in procinto di morire, con l’ultimo fiato che le resta nel petto, riesce a mormorare “Gran Dio, morir sì giovane, io che penato ho tanto!”.
Pochi semplici e brevi versi, immortalati dalle note del grande Verdi, che trasmettono tutta la sofferenza, lo sconforto e la disperazione di una giovane che muore nel fiore degli anni. E come Violetta, oggi è questa generazione che muore.
Un progetto con canzoni dalle liriche semplici e con monologhi dal linguaggio chiaro per una sintesi poetica che sia efficace, diretta, in qualche modo quotidiana. Lo scopo? Portare in scena la voce di una collettività, evidenziare bisogni e desideri di una generazione, quella dei trenta/quarantenni, lasciati in mutande da una società gerontocratica e senza futuro. Con la musica, le parole e una sana ironia.

  1. Prologo (monologo)
  2. Giovani prigionieri
  3. Il codice Zubar (monologo)
  4. Cerco lavoro
  5. I laureati (monologo)
  6. Fuori corso, ma dentro il Parlamento
  7. Le fobie (monologo)
  8. La cultura non è un lusso
  9. Il fobico e il dottore (monologo)
  10. Voglio fare il concorrente
  11. i Miracoli Italiani (monologo)
  12. Hasta la vista
  13. Epilogo (monologo)
  14. L’ultimo tango

 

VIDEO INTEGRALE

HANNO DETTO

  • Il Manifesto – Gianfranco Capitta – 4/06/2013
    […] un avvolgente show di teatro/canzone: titolo divertente e argomento delicatissimo come la precarietà coatta dei trenta/quarantenni. Humour e autoironia, costruzione attenta dei testi che non disdegnano gli effetti comici e soprattutto una band strepitosa. Musica e parole, anche affilate, per esorcizzare un presente che richiede molti e radicali correttivi.
  • La Repubblica – Sara Chiappori – 15/03/2013
    Diciamo la verità, ci eravamo un po’ stancati degli epigoni del signor G. Poi è arrivato Dario De Luca […] Il tema è serio, ma il passo è leggero, a tratti spavaldo, musicalmente sorprendente. Ci sono ironia, sberleffo, satira, cura drammaturgica e un gran gusto per il gioco teatrale. Da vedere e da tenere nell’iPod.
  • l’Unità – Rossella Battisti – 13/07/2012
    […] Dario De Luca che calca le scene come un front man di provata esperienza pop-rock. […] Il tema dello spettacolo non tradisce la natura grintosa, impegnata e spesso di denuncia che hanno i lavori di Scena Verticale, ma con arguzia divertita, una fuga sonora con impeto rock. Se non ci resta che ridere, sembra intendere De Luca, facciamolo con intelligente ironia, senza abbassare la guardia.
  • Hystrio – Claudia Cannella – n. 4, 2012
    […] una vera bella sorpresa […] una forma inedita di teatro canzone, piena di arguzia e di intelligenza nei testi quanto brillante nella parte musicale […] un formidabile frontman dalla voce calda e suadente […] Snocciola sogni e bisogni di una generazione senza futuro, con sana e feroce (auto)ironia. […]
  • La Repubblica – TuttoMilano – Sara Chiappori – 07/03/2013
    […] divertente, originale e per nulla scontato. […] Un cabaret-teatral musicale che tra le pieghe divertite del suo temperamento rock nasconde l’indignazione della denuncia e non teme l’affondo iconoclasta. […] un gioco leggero di passo e denso di contenuti. Niente retorica, niente lamenti, niente moralismi. Al loro posto buona musica, parole intelligenti e pensieri che invitano a restare vigili.
  • Avvenire – Domenico Rigotti – 15/03/2013
    […] Con l’arguto, intelligente e simpatico Dario De Luca, rivelazione della passata stagione festivaliera, al Filodrammatici scende in campo invece il teatro-canzone genere più che mai di moda. Forse strizzando l’occhio più a Fred Buscaglione che a Gaber.
  • La Gazzetta di Parma – Valeria Ottolenghi – 03/02/2013
    Al termine applausi e ancora applausi tanto da arrivare al bis, […] Uno spettacolo trascinante che […] ha fatto crescere la partecipazione del pubblico, che ha riso volentieri, apprezzando l’ironia, l’intelligente leggerezza. Il teatro canzone torna così in scena giocando in forma ironica, sarcastica, anche un po’ surreale, con le parole, una scelta coraggiosa e originale […]
  • Sipario – Claudio Facchinelli – n. 754/755 2012
    Dal festival Primavera dei Teatri
    […] Fuori sacco, l’anteprima ancora in progress di Morir sì giovane e in andropausa riconferma l’originalità drammaturgica ed attorale di Dario De Luca che, coadiuvato in scena da un’affiatata band di musicisti, canta, sciorina arguti giochi di parole, sapide parodie di canzoni d’antan, in un’acuta, gustosa e spesso emotivamente coinvolgente satira dell’ambigua condizione dei giovani, ai nostri tempi.
  • Saltinaria.it – Ilaria Guidantoni – 20/09/2012
    […] una rivisitazione originale del teatro canzone, un cabaret di grande modernità […] Formidabili i musicisti […] Un testo che arriva dritto al cuore grazie all’ironia pungente, delicata come un sorriso amaro […] Finalmente uno spettacolo dove l’ironia ci risparmia da qualsiasi sbavatura e volgarità. Questa è l’arte di far ridere, catartica per condividere un destino infausto che ci tocca, restituendo al teatro il ruolo di terapeuta collettivo.
  • Il Tamburo di Kattrin – Emilio Nigro – 14/08/2012
    La dialettica a teatro può diventare godimento. […] un linguaggio scenico espressivo di efficacia cristallina, veicolato dall’andatura confortevole delle note. Spontaneità e talento, ingegno drammaturgico e grammatica di scena scorrevole, leggerezza e riflessione. […] Applausi.
  • Krapp’s Last Post – Renzo Francabandera – 14/08/2012
    […] Abbiamo sentito Scena Verticale. Si, sentito perché “Morir sì giovane… e in andropausa” proposto da Dario De Luca e la sua band è il primo vero ritorno al genere del teatro canzone dalla morte di Gaber, che tenti di andare oltre Gaber. […]
  • Krapp’s Last Post – Mario Bianchi – 10/07/2012
    […] la sincerità degli accenti, che si mescola all’ostentato sarcasmo per una realtà non più sostenibile, rende lo spettacolo accattivante e necessario. La Omissis Mini Orchestra, coinvolta per l’occasione, asseconda perfettamente le intenzioni del protagonista, producendosi anche in momenti di godibile teatralità.
  • Rumorscena.com – Roberto Rinaldi – 06/12/2012
    Un fuori programma divertente, ironico, sagace, con un ottimo mattatore Dario De Luca e la sua vivace band di musicisti affiatati. […]
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