[…] Una distanza marziana sembra separare questo Orson Welles Roast da la Borto, scritto e interpretato con stupefacente sobrietà da Saverio La Ruina: monologo sull’urticante tema dell’aborto, nell’ottica di un’umile e maltrattata donna del Sud che dialoga in sogno con Cristo nel proprio aspro ed espressivo dialetto. Due spettacoli agli antipodi, si direbbe. Ma a vedere a distanza ravvicinata Battiston e La Ruina sulle scene milanesi (rispettivamente all’Elfo Puccini e al Crt) è stata un’iniezione di adrenalina pura nelle vene.
Roberto Barbolini – Panorama – 22.04.2010