Corriere della Sera – Magda Poli
by on January 27, 2016 in LA BORTO PRESS

 

Con scrupolo antropologico, con dignità pari a un dolore antico, con una pazienza remota, con una incisività così tagliente da risultare straziante, Saverio La Ruina racconta ne la Borto la storia di una donna del Sud di non molti anni fa e delle ragioni che l’hanno portata ad abortire, atto doloroso che l’ha segnata. Senza travestimenti, indossata una semplice maglietta sui pantaloni, ai piedi ciabatte sformate, seduto su una sedia con pochi gesti ricchi di significati La Ruina, bravissimo, accompagnato dalle suggestive musiche dal vivo di Gianfranco De Franco, con una recitazione intima, fatta di sussurri, di vergogne trattenute, di ingenuità sconvolgenti, di fatiche che pesano sul cuore, dà vita a Vittoria utilizzando, come sempre, il dialetto calabrese che restituisce aspra musicalità e una verità arcaica, immediata e povera. Vittoria all’età di 13 anni viene “maritata”, venduta, ad un uomo che non conosce, molto più anziano di lei, brutto, sciancato che si rivelerà anche cattivo d’animo e violento. Vittoria, simbolo di donna offesa e violata, condizione che condivide con le altre donne del paese, a 28 anni ha già avuto 7 figli e vive in una società di maschi privi di senso di responsabilità e senza “pietas” che vedono le donne come oggetti cui misurare le circonferenze seduti al bar del paese e da possedere. Una società dura e crudele dove le “mammane” coi loro mortali ferri sono l’unica strada che rimane alla disperazione di non riuscire a volere l’ennesimo figlio indesiderato, l’ennesima bocca da sfamare. Quello di Vittoria è una sorta di dialogo con Gesù nel tentativo di spiegargli le ragioni della sua scelta, sicura che Lui la capirà. Ma anche certa che per la nipote, pur cambiando, la situazione sarà sempre impregnata di sofferenza. Uno spettacolo che colpisce diretto al cuore e alla mente e suscita “compassione” nel senso alto del termine.

 Magda Poli – Corriere della Sera -21.03.2010

footer
SCENA VERTICALE 2019