La Repubblica – Sara Chiappori

 

Il nume è Gaber ma con la scintilla dell’originalità

Diciamo la verità, ci eravamo un po’ stancati degli epigoni del signor G. Poi è arrivato Dario De Luca, che non è un cantante ma un attore che sa cantare, e abbiamo cambiato idea. Il nume tutelare di Morir sì giovane e in andropausa resta Gaber, ma in questo affresco in otto quadri e canzoni che racconta un’Italia piaggiata sulle secche corrotte della gerontocrazia c’è la scintilla di un percorso inedito. Il tema è serio, ma il passo è leggero, a tratti spavaldo, musicalmente sorprendente (merito anche del coautore Giuseppe Vincenzi e dell’ottima Mini Omissis Orchestra). Ci sono ironia, sberleffo, satira, cura drammaturgica e un gran gusto per il gioco teatrale. E anche Buscaglione può diventare un modo per cantare l’indignazione. Da vedere e da tenere nell’iPod.

Sara Chiappori – La Repubblica – 15 marzo 2013

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