I 4 DESIDERI DI SANTU MARTINU
by on December 20, 2022 in

I 4 DESIDERI DI SANTU MARTINU
favolazzo adatto ad essere recitato dopo i pasti
liberamente tratto da fabliaux anonimi medievali
con Dario De Luca e Gianfranco De Franco
testo, spazio scenico, disegno luci e regia Dario De Luca
musiche originali e disegno sonoro Gianfranco De Franco
costumi e oggetti di scena Mariella Carbone
allestimento e assistenza alla messinscena Giovanni Spina
organizzazione e amministrazione Tiziana Covello
produzione Scena Verticale

con il supporto di MatrioskaOFF, Spazio MAI – Movement Art Is (residenza artistica cura_umbria)

 

“Santu Martinu mio, santu Martinu
tu ca fa scinna u vinu fino a pinninu,
tenami cum’ a nu frusculu dintra li mani,
tenami e ‘un me lassari fino a dimani”.

Due strani viandanti, un cantastorie e un musico, venuti dal Medioevo o dal futuro, occupano uno spazio circolare per narrare una storia salace e iperbolica che appartiene all’umanità di ieri, di oggi e di domani: il desiderio di una donna e di un uomo portato a vette parossistiche e assurde di grande godibilità.
I 4 desideri di Santu Martinu è una riscrittura, in dialetto calabrese, liberamente tratta da alcuni fabliaux anonimi medievali, e parte da uno spunto – quello dei desideri concessi per volontà soprannaturale e sprecati per stupidità o cattiveria – presente in tutte le letterature. In Occidente, nell’ambito fiabesco, questo tema lo si ritrova in La Fontaine, Perrault e nei fratelli Grimm.
Dario De Luca, riscoprendo la letteratura popolare oscena del XII e XIII secolo, presta corpo e voce a questo racconto folle e divertente. La lingua utilizzata è una lingua calabrese inventata per la scena: un pastiche suggestivo che, come un organismo vivente in continua evoluzione e cambiamento, risente delle decine di influenze dialettali ricevute dall’autore nel suo percorso artistico da autori e poeti calabresi del passato e contemporanei; con echi che vanno dalle lingue della pre-Sila a quelle delle Serre cosentine, fino a sonorità provenienti dai borghi calabro-lucani del Pollino.
Le musiche, messe in campo da Gianfranco De Franco, ci immergono in timbriche instabili e sfuggenti che odorano di caminetto e di vino; che evocano tarante e valzerini sghembi che furono e che saranno.
I fabliaux (in italiano favolelli) sono brevi racconti in versi, sorti alla fine del XII secolo, le cui origini vanno ricercate nella tradizione classica latina e greca. Vi si narravano storie comiche e spesso oscene in toni crudamente realistici o satirici. Il genere influenzò autori come Rabelais in Francia e Boccaccio in Italia.

 

 

HANNO DETTO

Persinsala.it – Lorena Martufi – 28/12/2022

[…]Si chiama “favolazzo – adatto ad essere recitato dopo i pastiI 4 desideri di Santu Martinu, la pièce in versi di Dario De Luca, andata in scena in anteprima nazionale nel piccolo, ma già prestigioso, Teatro della Chimera di Castrovillari[…]
[…] De Luca, moderno trovatore che dal passato precorre il futuro della romanza […] consegna i ritratti (di una coppia di contadini), scoperchiandone i desideri più latenti, attraverso una parola vivifica che scruta ogni aspetto di pensiero e di intenzione, unita alle melodie rapsodiche di Gianfranco De Franco […] Originale, singolare e di grande impatto immaginifico questo quadro vivo di De Luca e De Franco che rimanda ai mondi onirici dei quadri fiamminghi di Bosch, oggetto di fantasia totale. […] Il linguaggio (dialetto calabrese) regge la pièce sulla potenza espressiva e linguistica di De Luca che stratifica ogni senso che sia esplicito o non lo sia, fino alla fine […]

 

Manifestblog.it – Domenico Benedetto D’agostino – 22/10/2023

[Già pubblicato su Gazzetta del Sud del 22/10/23, pagina di Lamezia Terme]

[…]Una superba prova, quella dell’attore e regista cosentino che, con l’intrigante accompagnamento musicale dal vivo di De Franco (una garanzia di eleganza e di architettura sonora), ha intrattenuto il folto pubblico in sala con la riscrittura “in salsa calabrese” di un anonimo fabliau medievale […] Attraverso sapienti manovre drammaturgiche di trasformismo, De Luca diventa così il novello trovatore calabrese che incornicia l’ilare storia del pecoraio e della pacchiana, sua moglie, personaggi forse archetipici per le tradizioni nostrane ma qui imbevuti di un picaresco che è il risultato della coraggiosa ibridazione di tradizioni diverse. […]

 

footer
SCENA VERTICALE 2019